La storia a lieto fine di Viktoryia
Cosa sarà?
Difficile immaginare cosa potrà aver pensato Viktoryia, all’inizio di questa avvincente storia di umanità. Nata in Ucraina 15 anni fa, rimasta presto orfana di entrambi i genitori cresce in un orfanotrofio a Piskivka a 80 Km dalla capitale Kiev con tanti altri bambini come lei, figli del tramonto dell’unione sovietica. Come tanti suoi compagni viene spesso in Italia, ospite di Loredana e Nicola, per trascorrere qualche settimana di svago e divertimento durante l’estate. A differenza però della maggior parte di quei suoi compagni, a soli 12 anni si ammala di tubercolosi che, dai polmoni, si localizza anche a livello della colonna vertebrale.In quel tragico momento, quel suo eterogeneo mondo le si stringe attorno per affrontare la malattia, e Viktoryia si rende conto di avere, anche lei, in fondo, una famiglia. Oleksandr, il suo tutore, la porta in visita dai migliori medici di Kiev che le curano la malattia ai polmoni ma, per la colonna serve un pericoloso e delicatissimo intervento.
Allora Loredana, dall’Italia, contatta, attraverso ProBone, il Dr. Alessandro Gasbarrini che si prenderà cura della sua schiena. Inizia così l’avventura: in un primo momento la priorità è debellare il temibile bacillo della tubercolosi. Viktoryia viene quindi sottoposta ad una biopsia ossea ed a una lunga terapia antibiotica, monitorata strettamente dai medici ucraini e dal Prof. Viale, Direttore delle malattie infettive dell’IRCCS Policlinico Universitario Sant’Orsola-Malpighi. Debellata l’infezione, dopo oltre 1 anno di terapia, rimane da affrontare il temibile intervento per raddrizzare la colonna vertebrale che, “piegata” dalla malattia, inizia a comprimere il midollo spinale causandole dolori sempre più spesso, fuori controllo. Si pianifica allora il temuto intervento ma, ad un passo dalla sua realizzazione, il mondo intero viene paralizzato da un ignoto virus proveniente dalla Cina. Tutto viene rimandato però solo di poche settimane perché Viktoryia continua a peggiorare e non è più possibile aspettare ulteriormente.
Così Viktoryia, Oleksandr, Loredana e Nicola si incontrano a Bologna, al Rizzoli, nello studio del Dr. Gasbarrini, eleggendo, di fatto, la città emiliana, a capitale di quell’universo variopinto che è il mondo di Viktoryia. Gli esami, i controlli e le valutazioni di tutti gli specialisti si susseguono serrati finché arriva il giorno, tanto atteso, dell’intervento chirurgico. Quel giorno però rimarrà, per merito dell’anestesista Dr. Alessandro Ricci, un grande vuoto nel ricordo di Viktoryia, colmato dalla prodezza, dell’arte, dalle attenzioni e le cure del Dr. Gasbarrini e dal lavoro congiunto delle equipes della Chirurgia Vertebrale Oncologica e Degenerativa e della Chirurgia delle Deformità del Rachide dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli. Al risveglio, dopo 8 h di intervento, la sua colonna è finalmente dritta ed il midollo perfettamente funzionante. Viktoryia può così rialzarsi e riprendere in mano la propria vita, finalmente.Cosa sarà, si chiedeva il Poeta. E chissà cosa avrà pensato Viktoryia, orfana da Kiev, passeggiando in riabilitazione all’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, convalescente da un intervento affrontato solo in pochi centri al mondo. In ogni modo poco importa perché questa volta, forse, un po di giustizia c’è stata.
Il mio nome è Victoria. Ho 23 anni… Мене звати Вікторія. Мені 23 роки..
Il mio nome è Victoria. Ho 23 anni. La mia storia inizia nel momento in cui ho sentito un dolore al ginocchio era l’estate del 2014. Sono andata dal medico. Нa immediatamente nominato trattamento, visita medica non è stata condotta, esame non è stato effettuato. Il dolore non è passato, sono andata di nuovo in ospedale, la strada era molto scivolosa e sono caduta, Questo è accaduto nel mese di dicembre (3 dicembre). Sono stata portata in ospedale. I medici mi hanno diagnosticato un tumore a cellule giganti della tibia. Аbbiamo cercato un ospedale, ma tali operazioni in Ucraina non le eseguono e per essere trattati all’estero non avevo soldi: la mia famiglia è molto povera.

Abbiamo preso in considerazione tutte le opzioni possibili per me. Il mondo non è privo di brave persone. Un amico di famiglia, che ora lavora in Italia ha scoperto che ero gravemente malata. Ha condiviso le informazioni con il loro datore di lavoro. Daniele Tosarelli rivolto un appello alla Fondazione Probone, che ha accettato di aiutarmi. Ci sono voluti diversi mesi e sono venuta in Italia per l’esame ed il trattamento. Durante questo periodo il tumore è aumentato in dimensioni e distrutto molte ossa.
Il Dr. Alessandro Gasbarrini ha deciso di organizzare un intervento urgentе per salvare le gambe. L’operazione è stata complicata, è durata 5 ore, ma ha avuto successo. Sono molto grata al Dr. Alessandro Gasbarrini, un meraviglioso, gentile e simpatico dottore che mi ha salvato la vita e mi ha dato una seconda possibilità di una vita piena con entrambe le gambe. Nel periodo del mio soggiorno in ospedale, sono stata accolta da tutto il personale sanitario.

Grande ospedale, la camera era spaziosa e confortevole, ottimo personale medico professionale e cordiale. Sono molto grata a tutti i professionisti medici che si sono prodigati per me. Il fondo Probone ha coperto interamente il costo del mio trattamento. La mia condizione fisica adesso sta migliorando. Non so come esprimere la mia gratitudine. Grazie infinitamente alla Fondazione Probone, al Dr. Alessandro Gasbarrini e a Daniele Tosarelli. Mi avete salvato la vita.
Vi ringrazio per tutto quello che hai fatto per me!
Un particolare ringraziamento ai medici, infermieri, OSS, che hanno prestato la loro professionalità e competenza solo per amore….
BARBANTI BRODANO GIOVANNI
BERTOCCHI PAOLA
CAMPUS ANNA RITA
GASBARRINI ALESSANDRO
GHERMANDI RICCARDO
GIROLAMI MARCO
MARTINO MARIA ELENA
ROTIROTI FRANCESCO
SPARTA’ SALVATORE
Мене звати Вікторія. Мені 23 роки. Моя історія починаеться з моменту коли я відчула біль в коліні це було літо 2014 року.
Я звернулася до лікаря він відразу назначив лікування, експертиза не була проведена. Біль не проходила, я вдруге пішла до лікарні дорога була дуже слизькою, і я впала, це сталося в грудні (3 грудня) Мене відвезли до лікарні. Лікарі поставили мені діагноз гігантоклітинна пухлина великої гомілкової кістки. Ми почали шукати лікарню, що може здійснити операцію. Як виявилось в Україні таких операцій не роблять. Щоб лікуватись за кордоном мені не вистачало грошей оскільки моя сімя дуже бідна.
Ми розглянули всі можливі варіанти для мене. світ не без добрих людей. Друг сім’ї, який в даний час працює в Італії, дізналася, що я серйозно хвора. Вона поділилася інформацією з роботодавцем. Даніеле Тосареллі адресував звернення до фонду Probone які погодилися мені допомогти. Пройшло декілька місяців і ось я в Італії приїхала на обстеження та лікування. За цей період часу пухлина збільшилась в розмірах та зруйнувала багато кістки.
Лікар Алесандро Гасбаріні вирішив терміново оперувати, щоб зберегти ногу. операцію мені робили в casa di cura madre fortunata Tonioli. Операція була складною. Тривала 5 годин. Медичне втручання пройшло успішно. Я дуже вдячна лікарю Алесандро Гасбаріні. Це чудовий, добрий та чуйний лікар, який врятував мені життя і дав 2 шанс на повноцінне життя з двома ногами.
Період мого перебування в лікарні, я відчував, доброзичливе ставлення медичного персоналу і його якість медичної допомоги. Велика лікарня, простора комфортна палата, чудовий професійний та привітний медичний персонал.
Я дуже вдячна всім медичним працівникам які зі мною працювали. Фонд Probone повністю покрив витрати на мое лікування. Мій фізичний стан поліпшується. Я не знаю, як висловити свою подяку. Дякую вам безмежно фонд Probone, лікарю Александро Гасбаріні та Даніеле Тосареллі. Ви рятуєте життя.
Я дякую Вам за все що ви для мене зробили !
La Storia di Alessia
Nuova missione della Probone:
In data 5 Novembre 2014 è stata operata una giovane donna di 27 anni, Alessia.
In pochi giorni la Probone ha organizzato un importante intervento chirurgico che ha permesso ad Alessia di migliorare la propria qualità di vita ormai diventata alquanto sofferente e difficile.
Ora Alessia sta meglio, ha iniziato nuovi ciclidi terapia e a breve tornerà al controllo.
Pertanto la Probone ringrazia tutta l’equipe che, in brevissimo tempo, si è attivata per operare ed assistere Alessia.
Un grazie di cuore a tutti:
Gianluca Faggioli,
Marco Gambarotti,
Piero Picci,
Salvatore Spartà,
Anna Rita Campus,
Francesco Rotiroti,
Maria Elena Martino,
Morena Cavazza,
Umberto Zavarella,
Suor Arcangela,
Paolo Fietta,
Federica Janes
Ciao dolcissima Alessia, vogliamo ricordarti così.

La storia di Hyppolite
Il 21 Febbraio 2013 venimmo contattati da una Missione di frati con sede ad Arenzano ma con una Missione a Bozoum, nella Repubblica Centrafricana.
Ci sottoponevano il caso tragico di un ragazzino di circa 13 anni, divenuto paraplegico a causa di una violenza subita a scuola.
Le difficoltà che da subito abbiamo incontrato nell’organizzazione del trasferimento di Felix Hyppolite, (questo il suo nome), in Italia, sono apparse preoccupanti.

La guerra che continua a martoriare quella terra e quelle popolazioni, le problematiche di affido temporaneo del piccolo ad un tutore legale che si assumesse le responsabilità una volta arrivato in Italia, i visti di uscita e di entrata in Italia, i documenti che sembravano non bastassero mai, il trasferimento dal villaggio all’aeroporto della capitale per prendere il volo alla volta di Bologna, trasferimento reso ancor più disagevole calcolando la situazione fisica di Hyppo, dai mezzi di trasporto e dalle strade, ha fatto vacillare la nostra fiducia in diversi momenti.

L’arrivo di Hyppo è stato rimandato 4 volte… fino ad arrivare a sabato 8 Febbraio 2014 quando alle 22.30 è finalmente atterrato all’aeroporto di Bologna il nostro piccolo grande eroe!
Già da domenica mattina alle 11 a Casa di Cura Fortunata Toniolo erano già organizzate le visite con gli specialisti e le indagini preoperatorie, fino ad arrivare a mercoledì 12 Febbraio quando Hyppo entra in sala operatoria ed inizia questa lunga e complessa operazione chirurgica atta a fermare l’infezione interna che lo condurrebbe ad una tragica fine.

Quattro lunghe ore di seduta operatoria, 11 grandi cuori, mani e professionalità che ci piace ricordare in un banale ordine alfabetico, senza titoli, proprio perché ognuno di loro davanti ad Hyppolite è un Uomo e basta.
Grazie a tutti.
ALESSANDRO GASBARRINI
ANNARITA CAMPUS
ROCCO D’ANDREA
FRANCA MONTANARI
SALVATORE SPARTA’
GIOVANNI ZINGRILLI
SIMONE COLANGELI
GIUSEPPE DAL VENTO
UMBERTO ZAVARELLA
MORENA CORAZZA
PAOLA BERTOCCHI
RICCARDO GHERMANDI
Hyppo con la sua famiglia, con i suoi amici e con Alessandra e Marta
A quasi un anno di distanza dall’intervento ecco Hyppo con la sua famiglia, con i suoi amici e con Alessandra e Marta che hanno trascorso con lui i loro 20 giorni di vacanza.
Grazie ancora a tutti i nostri Amici benefattori che attraverso le donazioni ed il 5×1000 hanno reso possibile tutto ciò.

La storia di Tudor
Dicono che il dolore sia parte della vita. Dicono che il dolore ti insegni e ti faccia sentire vivo… Ebbene forse tutto ciò lo abbiamo visto nei grandi occhi blu del piccolo Tudor quella mattina del 19 Ottobre 2012 quando, sorridendo al Dott. Alessandro Gasbarrini, entrava con lui, mano nella mano in sala operatoria, affidandogli la sua giovane speranza e la sua gigantesca voglia di vivere. Tutto ciò lo abbiamo visto nei sorrisi colmi di gratitudine e nella forza di mamma e papà che hanno saputo affrontare la prova che la vita gli aveva presentato, con fiducia e amore. Noi della Fondazione Probone Italia Onlus abbiamo la fortuna di incontrare degli Angeli capaci di testimoniare che stiamo percorrendo la “strada giusta”.

Oltre alla tecnica chirurgica e alle grandi capacità professionali, c’è qualcosa d’altro che non si studia, che non si compera, che non si insegna ma che tutti possediamo: è la tecnica dell’amore.
La Probone è anche questo.
Tutto questo grazie a loro, grazie alla Fondazione Probone Italia Onlus
Ciao,
sono la paziente albanese M. B. che ha avuto la fortuna di essere la prima paziente della FONDAZIONE PROBONE ITALIA ONLUS.
Da circa 5 anni soffrivo da una malattia grave. Mi curavo disperatamente in Albania ma senza alcun successo.
Fu allora che incontrai membri della FONDAZIONE PROBONE ITALIA ONLUS.
Grazie al loro aiuto fui sottoposta ad un intervento chirurgico nel reparto di “Chirurgia Vertebrale a indirizzo Oncologico e Degenerativo” dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, con i dottori Stefano Bandiera e Alessandro Gasbarrini. L’intervento è riuscito con successo.
Ora mi sento molto bene.
Tutto questo grazie a loro, grazie alla Fondazione Probone Italia Onlus.
Ringrazio di tutto il mio cuore la Fodazione ed i medici meravigliosi. Sarò sempre grata per quello che hanno fatto per me.
Grazie ancora e arrivederci.
Vostra M. B.
Ragazzi……avete fatto una cosa bellissima
Ragazzi….. Rita doveva essere una persona veramente speciale e voi aveta fato una cosa bellissima che potrà aiutare moltissimi pazienti….. Complimenti e in bocca al lupo per un futuro eccezionale…..
Giovanni Barbanti Brodano

Pensiero anonimo di un caro amico malato di cancro
Il rumore della notte accompagna i miei silenzi, il vento gelido taglia l’odore della morte, la pioggia ha bagnato le mie foglie che ora sono volate via spazzate dal vento della speranza, d’improvviso, come un sogno interrotto.
Hanno cercato di spiegarmi che ho un tumore, la mia diga si è rotta e la frana mi è scivolata dentro, un vuoto d’aria e il cuore in gola.
Ma gli occhi del medico che me lo ha detto erano dolci, per lui non ero solo un numero in una stanza di un reparto di un ospedale, e mi ha chiamato per nome.
I suoi occhi sono dentro i miei come le luci di quel corridoio e il freddo di quella sala operatoria, l’ultimo sguardo di dolce morte per quella fiala nel mio sangue.
Non so se vivrò, quanto e come, so che assaporo ogni giorno dall’alba al tramonto e anche le notti lunghe, inquiete, tormentate, come se fossero le ultime, nel dolore e nella solitudine che sempre mi accompagnano.
Segni del tempo, cicatrici della vita.
Sorridetemi ancora……
Pensiero anonimo di un caro amico malato di cancro

Siete molto coraggiosi e giovani
Vi sono molto grata per quello che state facendo. Siete molto coraggiosi e giovani (nel vero senso della parola) e sono sicura che farete tanto bene e non solo ai Vostri malati, ma a tutta la societa’.
Vi auguro buon lavoro e tante soddisfazioni.
Che Dio Vi benedica!
Marilù

Le cose più belle e, io credo, più benedette dall’Alto, sono quelle che nascono come la vostra
Le cose più belle e, io credo, più benedette dall’Alto, sono quelle che nascono come la vostra, cioé dalla realtà che le ha sollecitate, da una persona che ha chiamato a un’opera. Una cosa piccola all’inizio insomma, ma la vocazione è sempre aderire a delicatissime possibilità, che lasciano intatta la nostra libertà e che, se accolte, originano miracoli.
Certo, il mare delle necessità è immenso, ma se non si può aiutare tutti, almeno si possono aiutare “uno alla volta”…
Stai serena Irene, state compiendo l’opera di un Altro, che porterà a compimento buono ciò che ha iniziato…
Ho messo il vostro link sulla mia pagina di Facebook e ora metto la vostra opera sotto la potente intercessione della comunità delle Carmelitane scalze di Parma a cui siamo in famiglia molto legati e molto grati….giro loro il link, conoscono tante persone, anche in stato di grave necessità, o in grado di aiutare…
Mail firmata R.C

C’è una persona che in questo momento, forse, è piu’ felice di noi
C’è una persona che in questo momento, forse, è piu’ felice di noi.
Si chiamava Rita Masotti.
Non ho avuto la fortuna di conoscerla ma ho avuto la fortuna di essere stato coinvolto in questo progetto e di aver conosciuto e condiviso questo percorso con persone che hanno un cuore grande.
Un sogno che si è in gran parte realizzato.
La mia testimonianza è di una vita che nel mezzo del suo cammino, nel giro di poco tempo, ha trovato ostacoli naturali, come il nostro amico nemico tumore.
Che io definisco anche amico perchè cambia la vita, in meglio, torna a fartela apprezzare, nei suoi aspetti più veri, e te la riapre.
Questo ha fatto nascere un incontro tra anime.

Tutte le persone che hanno fatto nascere PROBONE ITALIA non hanno chiesto tempo per dire sì……quando gli spiriti si uniscono la chimica che li lega nasce subito ed e’ bastato uno sguardo.
Ringrazio una grande persona, un grande amico che sa usare il cuore per farsi spiegare, nel lavoro e nella vita, e mi ha chiesto di partecipare a questo progetto. Alessandro Gasbarrini.
Ho conosciuto la determinazione e la forza di Gabriella Dallaiti, tramite tra noi e Rita, e come molti dei presenti alla nascita di Probone Italia, tutti insieme con un solo sguardo abbiamo accettato di contribuire per poter raggiungere il traguardo di far nascere questa Fondazione che non è nostra ma appartiene ai malati di tumore.
Indipendenti, senza razza o tessera di partito, non per forza ma per amore, questa è la maglietta che indossiamo.
Di Rita ho comunque annusato l’anima, il suo profumo, le sue cose, la sua casa e tutto ciò mi è bastato per avere la forza, soprattutto spirituale, di portare a termine ciò che ci ha permesso di nascere.
Non so quanto riusciremo a volare in alto, i sogni non si devono mai interrompere. Quando ad Alessandro venne chiesto da Rita di “fare del bene”, in punto di morte, lui forse non pensava di arrivare così in fretta ad oggi.
Domani, quando questa Fondazione sara’ in grado di volare senza di noi potremo sperare di vedere, al servizio di chi ha bisogno, di essere curato e guarito in una grande struttura, magari un ospedale, come, senza saperlo, senza esserci ancora incontrati, era nei sogni di ragazzo, miei e di Alessandro.
Grazie.
Gianfilippo Rossi
Vice Presidente della Fondazione PROBONE ITALIA in memoria di Rita Masotti, per la cura e l’assistenza dei malati di tumori vertebrali.
A volte le parole non servono, è vero. A volte non bastano. Non bastano per esprimere tutta la riconoscenza
Caro Dottor Gasbarrini, per mail mi è più facile dirLe alcune cose cui tengo molto. A volte le parole non servono, è vero. A volte non bastano.Non bastano per esprimere tutta la riconoscenza che si prova verso un Uomo che ha permesso alla propria amatissima Madre di “andare incontro a Dio con le proprie gambe”, di vivere nel modo migliore possibile il tempo che le restava da vivere; di vedere, sentire, toccare cose che, diversamente, non avrebbe mai più potuto. Lei non lo ricorderà, – se non altro perchè sarebbe umanamente impossibile ricordare centinaia di episodi legati alla vita di centinaia di pazienti – ma mia Madre, con gli occhi lucidi, raccontava sempre di quel medico bolognese che, di ritorno da un Convegno romano, la sera prima del suo intervento la andava a trovare per rassicurarla.
“Signora, non si preoccupi, Lei ha tutte le carte in regola per l’intervento. Vedrà che andrà tutto bene. L’unica cosa che deve fare adesso è una bella dormita”… – ” Ho fatto così! Che grande persona! Sembrava uno di famiglia”.
Queste parole le avrò sentite decine e decine di volte e avrei voluto sentirle altre mille ma, purtroppo, non è andata così. In quell’episodio passa tutta la differenza tra un medico che ha a che fare con un paziente e un Medico che mette la propria opera, spesso la propria vita, a servizio dell’Uomo. Tra chi fa il medico per professione e chi, invece, sceglie di farlo per vocazione.

La malattia, soprattutto quella oncologica, mette a nudo l’Uomo; rivela le paure, le fragilità, le debolezze connesse alla nostra condizione umana. Perchè, dopotutto, siamo uomini. L’universo umano spaventa: a volte non si ha il coraggio di guardarsi allo specchio; così è più facile occuparsi del paziente, concentrarsi sulla sua malattia che prendersi cura dell’Uomo, ascoltare le sue paure, i suoi bisogni, le sue necessità.
Questa sostanziale differenza passa anche attraverso la considerazione del “paziente metastatico”. Sarei pronta a fare una battaglia ideologica per cambiare la considerazione che una buona fetta della medicina oncologica ha di questa tipologia di Persone, ammesso che le classificazioni abbiano qualche senso… Per i più “il paziente metastatico” è un fantasma che cammina, o peggio, sulla sedia a rotelle. Sono i pazienti per i quali ogni battaglia è persa in partenza, perchè tanto hanno i giorni contati.
Così si crede di mettere a posto la propria coscienza, trincerandosi dietro lo schermo del protocollo terapeutico. A volte avrei voluto bruciarlo! Non si comprende che, in fondo, siamo tutti “fantasmi che camminano” e che, invece, quei giorni potrebbero diventare settimane, forse mesi, forse addirittura preziosi anni di vita… Non si comprende che la battaglia per la sopravvivenza vale la pena di essere combattuta allo stesso modo della battaglia per la vita; perchè ogni giorno guadagnato è una battaglia vinta e ha un valore inestimabile per la persona che vive la malattia e per quanti la amano.
Così è stato per mia madre e per noi: almeno due anni e mezzo di vita guadagnati. Una grande, grandissima vittoria!! Grazie a Lei e grazie a chi come Lei ha saputo, con un atto di coraggio, mettere la vita dell’Uomo e la propria coscienza avanti ad un comodo pezzo di carta..
Ma questa differenza passa anche attraverso un’altra via: quella della solidarietà. Quella che avete scelto di percorrere grazie a questa lodevole iniziativa, dando voce al pensiero e alla volontà di Rita e di quanti come lei credono che l’amore porti sempre da qualche parte. “Amiamoci – diceva instancabilmente mia madre – ” che nulla ci costa “…
Sono profondamente convinta che la Fondazione Probone Italia sia un modo perchè i nostri cari, che hanno solo lasciato questo mondo, continuino a vivere per sempre; perchè la loro vita continui a fluire in quella degli altri e nella nostra.
Perchè, in fondo, gli altri siamo noi.
Mi piace ricordare le parole del grande Orazio, poeta latino: “Non morirò del tutto, anzi una gran parte di me eviterà la morte; per sempre. Io crescerò rinnovato dalla lode dei posteri”.
Daremo, per quello che ci è possibile, il nostro contributo; non per forza ma PER AMORE! E se posso fare dell’altro, anche da qui, ora sa come segnalarmelo..
Grazie di cuore!
Lilian Petrelli